Diocesi di Firenze
Ben poco sappiamo sull'origine della chiesa dedicata all'Assunta. I resti di mura rinvenuti al di sotto del pavimento della chiesa farebbero pensare a un insediamento di epoca etrusca o romana. Si è ipotizzata l'esistenza di Santa Maria già nel VII secolo, mentre nel 746, secondo l'opinione espressa dal priore Gaetano Giannini nella sua "Storia dei rettori della Chiesa di Castello", un illustre rappresentante della famiglia dei Contarini di Venezia ricopriva la carica di rettore. La distruzione del Castello, avvenuta nel 1326 ad opera delle truppe di Castruccio Castracani, non sappiamo quanti e quali danni arrecasse alla chiesa. Nel XVIII secolo i documenti la vedono citata come prioria. È soltanto con il 1812, tuttavia, che si registra un altro evento degno di nota: la grande processione con la quale venne portato nella chiesa il corpo di San Placido donato dalle suore di San Piero a Monticelli. L'esterno si presenta con una semplice superficie muraria in pietra. Il portale d'accesso è incorniciato da una ricca decorazione in stile neorinascimentale realizzata nel 1881. Sulla destra si nota un rilievo in pietra serena dei primi del nostro secolo raffigurante Cristo crocifisso, opera attribuibile a Pietro Santelli. Il campanile, di semplice forma rettangolare in pietra e mattoni, si caratterizza per l'orologio proveniente dalla Villa medicea di Poggio a Caiano che fu qui sistemato nel 1750. L'interno è ad un'unica navata. L'aspetto attuale è frutto degli ampi lavori di trasformazione fatti eseguire dal priore Gaetano Giannini tra il 1803 e il 1816. Al prelato spettano non solo il rinnovamento della maggior parte degli altari della chiesa, ma anche l'acquisizione di almeno due delle quattro tele che li ornano. Al primo altare della parete sinistra, Cristo mostra le piaghe a San Bemardo di Chiaravalle, copia settecentesca dell'originale di Jacopo Vignali (1623) conservato nella chiesa dei Santi Simone e Giuda a Firenze. La tela, comprata nel 1789 dal Giannini, veniva sistemata sull'altare nel 1815. Il dipinto, così come si ricava dalle sue memorie, andò a sostituire la tavola con l'immagine di "Maria Vergine Santissima" da identificarsi con la Madonna dell'Umiltà la quale, a partire dal 1816, costituì il principale ornamento dell'altare maggiore.
Descrizione e/o foto tratte da www.comune.signa.fi.it/categorie/La-citta/la-storia-e-l-arte/chiese-ed-oratori/santa-maria-in-castello
V. S. Maria 1 - Signa (FI)