Diocesi di Spoleto - Norcia
Entro le mura urbiche, ben quattro chiese sono dedicate al martire: la grande basilica presso il suo trofeo; non lontano dal ponte Sanguinario San Gregorio de cryptis; presso il foro San Gregorio della Sinagoga e, infine, l’oratorio, nel luogo dove rese la sua testimonianza con la vita, decapitato. La chiesa si trova in prossimità di porta San Gregorio, uno dei principali accessi al centro storico di Spoleto, e affaccia sul lato destro di piazza Garibaldi. Sorge su un'antica area cimiteriale che, secondo la tradizione, fu fondata da una vedova di nome Abbondanza nel IV sec. d.C. Qui la donna diede sepoltura al corpo di San Gregorio e ad altri martiri. La tradizione relativa alla seconda santa Abbondanza e alla chiesa da lei eretta nell’anno 840 sulla tomba di San Gregorio martire spoletino potrebbe essere interpretata come il ricordo di una riedificazione della chiesa nella prima metà del secolo IX. La passio Gregorii racconta la vicenda di un presbitero, che viveva a Spoleto tra digiuni e pregghiere, denunziato per la sua fede e per il suo proselitismo da Tircano al tiranno Flacco, mandato a Spoleto dagli imperatori Diocleziano e Massimiano per processare i cristiani. Gregorio sanava gli infermi, rendeva la vista ai ciechi, convertiva al cristianesimo molti pagani. Per questo viene arrestato e sottoposto a processo, strutturato su un dialogo, infarcito dei soliti luoghi comuni con asserzioni apologetiche, e a successive torture sempre superate fino alla sentenza di decapitazione avvenuta nell’anfiteatro. Il suo corpo, racconta, la passio, abbandonato nell’anfiteatro, fu riscattato per trentacinque denari d’oro dalla matrona Abbondanza che lo seppellì vicino alle mura della città nel luogo dove poi sorse la chiesa collegiata di San Gregorio Maggiore. Il dies natalis di Gregorio presbitero è fissato al 30 gennaio 303. Il santo è venerato anche a Metz, Verdun, Lussingrande, Colonia e Caldarola. La chiesa è un interessante esempio di architettura romanica, conserva al suo interno frammenti di pavimento a ornati cosmateschi, importanti materiali di spoglio del periodo romano e affreschi del XII secolo. L'edificio fu costruito nel 1079 e nel corso dei secoli subì notevoli modifiche, pur mantenendo l'assetto originario. Del XII secolo è la parte inferiore dell’attuale campanile, realizzata con blocchi di spoglio di monumenti funerari, portato a termine nel 1492. Alla chiesa si accede attraverso un portico cinquecentesco a tre fornici che inquadrano il ricco portale centrale eseguito per volere del vescovo Sanvitale (1597) e le piccole aperture laterali; sopra a quella di sinistra è utilizzato come architrave un pluteo con rilievi del secolo VIII; nella stessa direzione si apre la trecentesca cappella degli Innocenti, con scene della vita di Sant’Abbondanza. Nella parte superiore, sempre del Trecento, si trovano tre archi rincassati, di cui il centrale, a tutto sesto, sovrasta una trifora romanica e conserva lacerti di affresco dipinto nel 1413 da Giovanni da Foligno, da identificare con Giovanni di Corraduccio. Internamente si presenta a tre navate con il presbiterio rialzato e ripartito anch'esso in tre navatelle terminanti con piccole absidi. Lungo la navata sinistra si apre la cappella del Sacramento, all'interno della quale è stato collocato il grande tabernacolo datato 1523 che fu trasferito in San Gregorio dal monastero della Stella di Spoleto nel 1860. Attorno allo sportellino del tabernacolo, sono disposte figure angeliche ad alto rilievo che mostrano il Volto Santo e sorreggono una pisside monumentale. Le pareti conservano tracce più o meno estese di antichi cicli di affreschi che vanno dal XII al XV secolo, esaltati nei loro vivaci colori dai recenti restauri. Nella navata sinistra una lapide ricorda la fondazione della chiesa avvenuta nel 1079. I dipinti più antichi, XII secolo, si trovano in controfacciata - storie della Passione di Cristo - e nella zona dell’abside centrale, Diaconi e presbiteri entro clipei, San Gregorio, figure di santi. Cripta. Nella fioritura particolarmente ricca in Umbria di cripte di età romanica del tipo ad oratorium, cioè divise a navatelle come basiliche in miniatura. Ambiente triabsidato, diviso in cinque navatelle, tre delle quali uscenti nell’abside centrale, scandite da sostegni che formano tre campate per navatelle, in genere colonne, sostituite da pilastri solo fra la prima e la seconda campata del corpo centrale, coperture a volta rinforzate da sottarchi. Per imitazione con la facciata del Duomo nel XVI secolo fu edificato il portico d’accesso alla chiesa, l’iscrizione appena sopra ricorda che nell’area furono inumati diecimila martiri. La chiesa nel Settecento fu radicalmente trasformata, soprattutto nella facciata, che in quell’occasione dovette perdere definitivamente il suo antico aspetto romanico, e con esso anche la trifora. Nel 1933 nelle due nicchie laterali furono poste le statue di San Gregorio da Spoleto e Sant’Abbondanza (o San Barattale/Parattale).
Descrizione e/o foto tratte da sangregoriospoleto.it
P. Garibaldi 31 - Spoleto (PG)