Santuario di Maria Ss.del Soccorso

P. della Madonna 1 - Poggio San Marcello Vedi la mappa

Informazioni

XV - XVI (preesistenze intorno) Una prima chiesa fu costruita probabilmente all’inizio del secolo XVI, o alla fine del XV, con il titolo di “Sanctae Mariae Succursus”, per ringraziare la Madonna della cessata pestilenza che aveva colpito nel 1450 Jesi e il suo contado. La visita pastorale del 1573 la descrive fuori della porta civica nel Borghetto denominato “Le Casette” ed era gestita a cura della confraternita omonima; era di modeste dimensioni. Si ipotizza che l’immagine della Madonna fosse stata affrescata da Maestro Arcangelo, figlio di Andrea Bartolo. 1514 - 1605 (Confraternita carattere generale) Nel 1514 era officiata, aveva ben nove altari ed era lunga appena dodici metri. Vi era annessa una Confraternita, molto probabilmente la Confraternita del Rosario. Nel 1605 divenne Papa, con il nome di Paolo V, il cardinale Camillo Borghese, che era stato presule a Jesi fino al 1599. Egli conosceva bene il paesino e aveva una spiccata devozione alla Madonna del Soccorso; così la Confraternita che gestiva la chiesetta pensò bene di farsi affiliare alla più grande ed illustre Confraternita romana del Gonfalone. XVII - 1608 (cedimenti del terreno area esterna) Il terreno su cui era stata costruita la chiesa ogni tanto cedeva e si rendevano necessari continui interventi. 1646 - 1652 (nuova edificazione intero bene) Le precarie condizioni dell’edificio indussero nel 1646 a provvedere alla costruzione del nuovo tempio, questa volta entro le mura del paese. La costruzione fu ultimata nel 1652 e già nel 1653 la chiesa era officiata. L’edificio sacro era lungo 13 metri e largo 9 metri. 1725 - 1725 (stato di degrado interno) La chiesa, semplice, disadorna e coperta da un semplice tetto, così come risulta dalla visita pastorale del 1725, versava in uno stato di decadimento e presentava delle infiltrazioni nei muri. 1755 - 1755 (cambio denominazione carattere generale) La chiesa della Madonna del Soccorso aveva cinque altari; esteticamente non doveva essere molto bella se i responsabili del tempo, eliminato l’altare di San Carlo Borromeo, vollero mettere sull’altare maggiore il suo quadro, relegando l’immagine della Madonna in una nicchietta più in alto e sempre coperta da un velo. La chiesa venne così denominata "San Carlo Borromeo". 1776 - 1776 (edificazione campanile) Nel 1776 fu realizzato il semplice campanile posto sul retro dell’allora abside della chiesetta. Ne è testimonianza un mattone murato a mezzo-campanile sul lato che da sulla piazza della fontana (oggi piazza Leopardi), ora roso dalle intemperie ed in gran parte illeggibile. 1786 - 1786 (restauro campanile) Nel 1786 fu restaurata la torre campanaria. 1800 - 1800 (restauro statua della Madonna) Nei primi anni del 1800 due generosi sacerdoti, Francesco Micciarelli e Giuseppe Guglielmi, con l’appoggio del priore della Confraternita, fecero restaurare la statua della Madonna del Soccorso, togliendola dalla nicchietta, e la restituirono alla venerazione del popolo. 1867 - 1870 (ristrutturazione intero bene) Nel 1867 il priore Bravetti Luigi, aiutato dall’arciprete Salvatore Sampaolesi, volle mettere mano alla struttura stessa della chiesa, dandole un aspetto più raffinato e consono ai tempi che correvano; decise quindi di ristrutturarla in maniera radicale. I lavori durarono tre anni. Nel 1870 l'edificio acquistava la forma attuale su disegno dell’architetto Ciriaco Santini di Jesi. Egli ritenne opportuno coprire le alte, vecchie e non troppo eleganti capriate con la costruzione di un cupolino che avrebbe dato un tono raffinato e di maggior raccoglimento alla chiesa: cupolino sorretto da otto colonne che con la loro particolare collocazione davano alla chiesa un aspetto circolare. Ridisegnò inoltre l’altare maggiore. Le reali dimensioni della chiesa non mutarono; le opere decorative attuali vennero fatte successivamente. 1891 - 1891 (restauro baldacchino) Monsignor Costantino Bramati, originario di una facoltosa famiglia di Castelplanio, nel 1891 fece indorare a sue spese ad “oro foglia” il baldacchino sul quale era posto il simulacro; fece inoltre realizzare due corone d’oro zecchino finemente lavorate dall’orafo jesino Ferdinando Novelli, una per la Madonna ed una per il Bambino 1894 - 1894 (ristrutturazione facciata) Nel 1894 è stata rifatta la facciata ad opera dell’architetto Cuppari. Inoltre la chiesa è stata arricchita di un nuovo altare di marmo di Carrara dai Missionari Saveriani, che l’hanno officiata dal 1925 al 1960. XX - 1902 (ampliamento e ristrutturazione intero bene) A partire dal 1902 monsignor Costantino Bramati volle effettuare lavori di trasformazione della chiesetta, ampliando il locale ed abbellendolo con decorazioni. Per risolvere il primo problema fu escogitata la soluzion di dare un diverso orientamento all’edificio stesso: fu chiusa l’originaria porta di ingresso e fu aperta quella attuale; contemporaneamente fu costruito da nuovo il presbiterio in direzione nord-ovest. Per far ciò dovette essere forato un tratto delle mura castellane e fu innalzata, fuori delle mura stesse, una casetta. Sopra il presbiterio venne costruita una seconda cupola. Il pittore romano Augusto Rinaldi consigliò gli stucchi e le dorature da utilizzare ed affrescò le due cupole. XX - 1960 (proprietà carattere generale) Presso la chiesa, per una trentina di anni, sino al 1960 circa, hanno soggiornato i Missionari Saveriani, che officiavano la chiesa e tenevano un loro Seminario. Poi la chiesa è tornata alle dirette dipendenze della Parrocchia. 2002 - 2003 (ristrutturazione intero bene) Gli ultimi lavori di ristrutturazione sono stati realizzati negli anni 2002/2003 ad opera dell'ingegnere Mariotti di Serra dei Conti. In quella occasione sono stati rifatti anche gli impianti.

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