Diocesi di Trapani
Il Santuario di San Vito Lo Capo, sorto intorno al VI sec., ha assunto nel secoli, a seguito di diversi interventi, l'attuale aspetto di chiesa-fortezza. All'esterno, la chiesa si presenta infatti come un'architettura militare della metà del XVI secolo. Le commistioni architettoniche, di elementi sacri e profani, mostrano la sua evoluzione: una interessantissima sedimentazione di elementi di costruzione militare (la torre a lancia, le feritoie, il guardaporte, etc…), religiosa (le nicchie votive, il rosone, il campanile, ecc…) e civile (lo scalone nobile, la meridiana, i balconi, ecc…). Interno La chiesa ha una struttura assai semplice ad unica navata. Fu ingrandita (1924-1927) modificando gli spazi del sacro edificio, cercando però di conservare in tutto le fattezze esterne della chiesa fortificata. Nella prima metà del ’600 si procedette alla decorazione barocca dell'abside della chiesa antica (Cappella di San Vito) per adeguarla al gusto della Riforma cattolica. La Chiesa “...di condecente e proporzionata grandezza, ella tutta è abbellita, ed operata a stucco di eccellente Maestro...”, il celebre Orazio Ferraro, che realizzò le statue nel 1624. La statua di San Vito, opera di Giacomo Gagini del 1587, collocata inizialmente sul portale del tempio nel cortile interno del Santuario, fu spostata all’interno. Nel 1694 il beneficiale Nicolò D’Angelo fece collocare la balaustrata con colonne in marmo rosso di Conturrana e corrimano in commesso di marmo bianco. Le altre opere presenti sono di produzione ottocentesca. Dopo il restauro nel 2003 sono state collocate importanti opere di artisti contemporanei. Torre Nel 1586 l’ingegnere Camilliani ispeziona le coste e le fortificazioni del Regno allo scopo di renderle più sicure e definisce la chiesa “devota e forte”. La torre è già raffigurata in un acquerello dell’architetto militare Tiburzio Spannocchi (1576) e la sua costruzione è da far risalire alla fortificazione del Santuario del 1549. Essa presenta delle caratteristiche architettoniche particolari: ha una forma a lancia la cui lama è rivolta a nord-est con funzione tagliavento. Fino all’altezza del cornicione è terrapieno, per difendere il Santuario da possibili cannoneggiamenti dal mare. Dal cornicione ai terrazzi del Santuario, ha funzione di cisterna per la raccolta delle acque piovane. Dal terrazzo alla sommità ha due vani giustapposti. Il vano superiore presenta dei decori in stucco che fanno presumere la destinazione ad alloggiamento di ospiti di riguardo, forse lo stesso comandante dei soldati. Antichi ambienti L’accesso agli storici locali del Santuario avviene attraverso la cosiddetta “porta della scala”, aperta nel 1924 nelle mura meridionali. Sopra la porta si apre una monofora di sapore arabeggiante (sec. XIV). Il vano della scala è stato ricavato utilizzando una parte delle antiche Stalle del Santo che iniziavano dall’attuale cappella di San Giuseppe (porta della stalla) e cingevano la chiesa sul lato meridionale e sul lato orientale. I gradini di marmo grigio di Carrara sono quelli asportati dallo scalone nobile del ’700, la cui prima rampa è andata distrutta nel 1924 per ampliare l’aula della Chiesa. Il primo piano, costituito da quattro sale (di cui tre visitabili), si chiude con un piccolo deambulatorio su cui si apre un arco che collega allo scalone monumentale (risalente al XVIII secolo) con gradoni in marmo grigio e balaustri in marmo rosso di San Vito. La scala conduce ad un portale in marmo dal quale si ha accesso ad una sala che una volta fungeva da ingresso agli appartamenti, ora distrutti perché inglobati nel volume della Chiesa. Da qui due piccole scale portano rispettivamente alle cosiddette “case nuove”, realizzate nella seconda metà del 1800, e al grande terrazzo da cui si gode la più bella vista su San Vito Lo Capo. Dopo il restauro del 2002 questi antichi ambienti sono stati destinati ad esposizioni di tipo museale.
Descrizione e/o foto tratte da www.chieseitaliane.chiesacattolica.it
P. Santuario - San Vito Lo Capo (TP)
