Diocesi di Firenze
L'ampio porticato in pietra serena che s'apre sull'entrata della Basilica, fu eretto da Giovanni Caccini, continuando il disegno dell'arco centrale di Michelozzo. Lo stemma del Papa Leone X campeggia su un dipinto molto deteriorato di lacopo Carucci detto il Pontormo. Tutto il loggiato fu compiuto nel 1601, ed una iscrizione latina che corre sopra gli archi, ricorda i nomi dei fratelli Alessandro e Roberto Pucci che lo fecero costruire in onore della Vergine. Sotto il porticato si aprono tre porte quella centrale, che conduce nel chiostro dei Voti e per esso nella Chiesa; quella del Chiostro Grande a sinistra, e la porta dell'Oratorio di S. Sebastiano, a destra. Sulla porta centrale, possiamo ammirare un'Annunciazione in mosaico di David Ghirlandaio. Svelte colonne di ordine corinzio reggono gli archi di un portico quadrilatero, iniziato nel 1447 su disegno di Michelozzo di Bartolommeo. Il Chiostro servì per diverso tempo a raccogliere gli ex-voto e le immagini che i fedeli offrivano alla Madonna in segno di gratitudine per le grazie ricevute. Di qui il suo appellativo di Chiostro dei Voti. Ma la sua nota caratteristica consiste nell'essere divenuto come una palestra e un manifesto artistico per un gruppo di giovani pittori fiorentini dei primi del sec. XVI i quali assommano in sé quella ricerca inquieta, propria del periodo di transizione che dall'arte di Leonardo, Raffaello, Michelangelo, sfocerà poi nel manierismo toscano. Non è puro caso se, sulle pareti bianche dcl Chiostro, oltre ai due anziani Baldovinetti e Cosimo Rosselli, oltre al ventiquattrenne Andrea del Sarto, trovano libertà di espressione giovani artisti come il Pontormo, il Rosso fiorentino e il Franciabigio. Il mecenatismo dei Servi di Maria per le arti in genere era proverbiale e si concretizzerà, sempre nello stesso secolo, con il fattivo aiuto dato alla Compagnia delle Arti del Disegno, da un artista dello stesso Ordine, Giovanni Angelo Montorsoli (v. Cappella dei Pittori). Sedici lunette si susseguono sotto il porticato, e di queste, dodici furono affrescate quasi tutte nello stesso periodo di tempo, perché i lavori dovevano essere fatti per l'otto settembre del 1514, data della pubblicazione del Giubileo perpetuo concesso alla nostra Chiesa da Leone X. Le pitture a destra di chi entra, svolgono scene ed episodi della vita della Madonna: l'Assunzione (1513), è di Giovanni Battista Rosso fiorentino; la Visitazione (1515), del Pontormo; lo Sposalizio di Maria (1514), dcl Franciabigio. I guasti di questo affresco sono dovuti alla suscettibilità dello stesso artista, che deteriorò la pittura in un momento di sdegno provocato dalla curiosità dei committenti. Nelle due lunette che seguono, vi erano un tempo gli sportelli dell'armadio dell'argenteria, dipinti dal Beato Angelico per la Cappella della Madonna e ora al Museo di S. Marco. Al loro posto vediamo la Madonna della Neve, altorilievo di marmo attribuito recente mente a Luca della Robbia. La porta che è in questo lato è l'entrata laterale dell'oratorio di S. Sebastiano.
Descrizione e/o foto tratte da annunziata.xoom.it/internochiesa.html
V. Cesare Battisti 6 - Firenze (FI)