Diocesi di Firenze
L'edificio sembra sia sorto fra il VII e il IX secolo. Nel luglio 964 San Giovanni insieme alla pieve di San Lorenzo veniva donata dal vescovo Rambaldo al Capitolo fiorentino. Dal 1568 il titolo di pievania, col quale fino ad allora erano sempre citate entrambe, sembra spettare alla sola chiesa di San Giovanni. Le dimensioni della chiesa primitiva erano considerevolmente più piccole di quelle odierne. Secondo monsignor Bonardi, autore di un breve saggio sulla pieve di Signa, San Giovanni presentava tre navate, che occupavano lo spazio corrispondente all'attuale navata destra, ai locali dell'odierna sacrestia e dell'adiacente cappella con il fonte battesimale. Si ha memoria, inoltre, di un antico sito cimiteriale ubicato nell'area in seguito riservata al sagrato. La chiesa deve comunque la sua fama alla presenza delle spoglie della Beata Giovanna, tanto da essere chiamata dai signesi la "Beata". Intorno al 1348, si pensò di venerare la patrona in una piccola cappella destinata a divenire ben presto il fulcro di una sempre più sentita devozione popolare. Nel 1361 la struttura architettonica della cappella doveva già essere stata completata. Il 17 marzo di quell'anno, infatti, nel testamento di Michele di Guiduccio del Popolo di Santa Lucia di Ognissanti, si registra un lascito di 12 fiorini d'oro per affrescarne le pareti. Decorazione che tuttavia non sappiamo quando e se sia mai stata eseguita. Un successivo documento del 1386, attestante una riparazione del tetto, ha fatto supporre che la cappella fosse stata eretta esternamente alla chiesa. Interventi ulteriori di restauro risalgono a tre anni più tardi, ed ancora al 1394 e al 1400. Nel 1441 venivano affrescati sulla parete sinistra quattro episodi della vita della Beata Giovanna. Proprio in quell'anno ilvita della beata giovanna (maestro del 1441) (foto gg) suo corpo fu portato in processione a Firenze in occasione della sospirata pace con Milano. La decorazione risultava completata solo dopo una lunga interruzione, nel 1462, con l'aggiunta di quattro nuove storie sulla parete opposta. Il ciclo è quello attualmente visibile sui muri della cappella dell'altare maggiore, la quale inglobava, forse nel primo ventennio del XVI secolo, il piccolo sacello consacrato al culto della patrona signese mediante la costruzione di una nuova navata. Sull'architrave del portale destro è scolpito lo stemma del comune di Signa (1393), raffigurante una torre merlata e un ponte con sette archi come quello che anticamente attraversava l'Arno. La presenza dell'antico cimitero è ancora oggi attestata, sul lato destro della facciata della chiesa, dalla tomba in pietra recante sulla parte frontale lo stemma Mori-Ubaldini e sormontata da un arco decorato in mattoni lungo il profilo esterno. A ricordo della donazione della pieve fatta dal vescovo Rambaldo al Capitolo fiorentino, sulla porta che immette nel chiostro, si vede l'emblema di detto Capitolo raffigurante un cherubino. All'interno, sulla controfacciata, spicca lo stemma in terracotta invetriata di tale Capitolo eseguito da Andrea Della Robbia fra il 1498 e il 1503. All'inizio della navata sinistra Sant’Antonio da Padova, rilievo in pietra serena di Giuseppe Santelli.
Descrizione e/o foto tratte da www.comune.signa.fi.it/categorie/La-citta/la-storia-e-l-arte/chiese-ed-oratori/san-giovanni-battista
P. Camillo Benso di Cavour 3 - Firenze (FI)