Diocesi di Firenze
Circondata dagli importanti monasteri di Monticelli, Monteoliveto, San Francesco di Paola e, un tempo, San Donato a Scopeto, la chiesa intitolata in antico al Santo Sepolcro e almeno dal 1435 ai Santi Vito e Modesto ha goduto di ancor meno attenzioni dei più illustri ma sempre misconosciuti vicini. Le sue origini risalgono all'XI secolo ed è sempre stata chiesa curata, oggi parrocchiale; non esistono fonti storiche che possano provare il legame della chiesa con i cavalieri di Gerusalemme, anzi bisogna riconoscere che questa Ecclesia Santi Sepulcri esisteva già al momento della nascita dei Cavalieri del Santo Sepolcro. La prima testimonianza infatti della sua esistenza la fa risalire al 1019: si confronti il codice Bullettone nell'Archivio Arcivescovile di Firenze. Fin dalle origini questa chiesa fu legata alla Diocesi e al Vescovo di Firenze (si veda ancora il codice Bullettone, 6r). Fu poi sotto il patronato prima dei Pitti, concessole nel 1453 dall'arcivescovo Sant'Antonino, dal 1563 dei figli di Francesco Marucelli (marito di Costanza Pitti, sorella del parroco Marino di Alfonso) che posero in alto sulla facciata il loro stemma in marmo candido, e dal 1792 dai Buonomini di San Martino fino al 1873. Del suo primitivo arredo sopravvivono tracce di affreschi, uno dei quali, datato 1391, recentemente messo in luce sotto la tela dell'altare della navata sinistra; ma il suo aspetto attuale è in buona parte dovuto ai grandi lavori che vi fece intorno alla metà del Seicento il parroco Giovanni Maria Pupilli, che vi si guadagnò il titolo di priore come fece orgogliosamente incidere sulla lastra tombale al centro della navata e su due architravi della canonica. Dopo di lui non mancarono altre importanti aggiunte al patrimonio della chiesa, come il medaglione affrescato sulla volta o l'organo, tanto che fu riconsacrata nel 1818; ma sarà meglio esaminare gli abbellimenti della chiesa in ordine cronologico.
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V. Monteoliveto 55 - Firenze (FI)